IL COMUNE DI NANTO
Nanto è un Comune situato lungo il versante orientale dei Colli Berici, che qui raggiungono il punto più elevato. Dista circa 18 chilometri da Vicenza e si estende parte in collina e parte in pianura. Conta oltre tremila abitanti, aggregati in tre centri principali: Nanto, il capoluogo, che è anche il nucleo più antico, situato proprio ai piedi dei Colli, sull'antico tracciato romano che da Vicenza conduceva verso il Basso Vicentino; Ponte di Nanto, a cavallo della Riviera Berica, sede municipale e "centro" della comunità nantese per la maggiore concentrazione di negozi e di servizi; Bosco di Nanto, frazione situata lungo la provinciale per Bastia di Rovolon, ai confini con la provincia di Padova. Il territorio collinare nantese, anche se non di grandi dimensioni, è tra i più vari e suggestivi di tutta l'Area Berica. Generalmente integro da insediamenti abitativi, lo si percorre seguendo la strada provinciale "degli Ulivi", dalla quale si può ammirare una stupenda vegetazione composta da vigneti, macchie estese di ulivi a metà crinale e altra vegetazione come roveri, carpini, cipressi e castagni nella parte più alta e interna. Il sistema collinare (formato dai monti Bella Pai, Alto, Torretta e Mason) raggiunge il punto più elevato nel monte Alto (444 metri) dal quale discendono la valle del Pissotto, la Val Scaranton e il corso d'acqua Degora. I frequenti fenomeni di carsismo sotterraneo e di superficie hanno scavato nei millenni numerosi "covoli", grotte e ripari che hanno rivelato - nel caso del sito di Trene - preziosi reperti preistorici del paleolitico superiore. Fin dai tempi antichi, il territorio di Nanto era noto per le cave di pietra tenera, utilizzata già in epoca romana, ma soprattutto nell'edilizia vicentina e padovana dei secoli XV e XVI e per opere di scultura. La presenza di un corso d'acqua navigabile, quale era allora il canale Bisatto, favoriva, inoltre, il trasporto di queste pietre che, insieme ai prodotti agricoli, venivano inviate nelle vicine città di Vicenza e di Padova.
ORIGINE E PRIMI CENNI
Esitono documenti che ce ne parlino indirettamente, e fanno riferimento all'Era Cristiana. La prima volta il toponimo "Nanto" venne utilizzato nel 1023, in un privilegio dell'Imperatore Corrado concesso alla Chiesa Vicentina. In seguito molti altri documenti ne parlano per privilegi, livelli e descrizione di decime. Che esistesse sin da molto tempo prima ce lo suggeriscono diverse documentazioni e reperti: monete romane, sepolcri, tegole con impronte, lucerne, ecc., venute alla luce in varie riprese durante scavi eseguiti sul luogo. Ancora: pietre con iscrizioni romane e infine l'origine stessa della parola «Nanto». Nanto doveva essere forse conosciuto fin dalla conquista di Roma, avvenuta per questi territori nel 177 a.C., forse anche per le sue antichissime cave di pietra tenera. Difficile è ricercare l'origine e il significato del nome Nanto. Una leggenda locale vuole che un tempo questo luogo fosse una città romana che si chiamasse «Nantona». Ci pare poco attendibile questa versione non essendovi alcun fondamento storico per avvalorarla. Può essere stato, per la sua posizione geografica, qualche presidio militare romano, nulla più. Troviamo più esatto e forse corrispondente al vero, affermarne l'origine celtica dalla voce «Naut», che significa : «ruscello - corso d'acqua». Difatti, in antichi documenti noi troviamo scritto «Nanti» e spesso ancora «Nauthi».
STEMMA DI NANTO
Lo stemma di Nanto è stato storicamente descritto nei seguenti modi:
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«D'azzurro, ad una torre di rosso, posta sopra una collina di verde, cimata da un avambraccio vestito d'argento, tenente un pennone dello stesso».
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«D'azzurro, alla fascia d'argento, colla torre di rosso aperta e finestrata di nero attraversante sulla fascia e piantata sopra una terrazza di verde, ad un braccio vestito d'argento movente dai merli della torre ed impugnante un pennone dello stesso svolazzante a sinistra».
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«Spaccato d'argento e d'azzurro, alla fascia dei primo, colla torre pure d'argento aperta e finestrata di nero, terrazzata di verde, attraversante sul tutto».
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«D'azzurro, alla fascia d'argento, colla torre al naturale, merlata di cinque pezzi alla ghibellina fondata sulla campagna cucita di verde, attraversante e cimata da una bandiera d'argento, fustata d'oro. Lo scudo cimato da corona formata di un cerchio di muro d'oro sormontato da otto merli, uniti da muricciuoli, il tutto d'argento».
ANTICA PIEVE (SITUATA NEL TERRITORIO DI CASTEGNERO MA EX PARROCHIALE DI NANTO)
La chiesa di S. Maria Annunziata fu la parrocchiale di Nanto, sebbene all'interno del comune di Castegnero, fino alla fine del XIX secolo. E’ d'origine molto antica e attestato per la prima volta nel 1297, quando la chiesa era di proprietà dei Canonici del Duomo di Vicenza.
La chiesa è a pianta rettangolare con abside ad est, mentre la facciata a capanna si apre in un portale i cui pilastri in pietra di Nanto presentano una decorazione attribuibile alla fine del XV secolo, inizio del XVI.
Molto interessante è il portale del lato a sud, le cui paraste laterali, sempre in pietra di Nanto, presentano una decorazione di notevole interesse artistico. L'opera scultorea, datata 1492, comprende un'iscrizione che ci informa che il committente è Giovanni Pietro dei Luciferi di Parma, arciprete a Nanto dal 1470 al 1509.
All'interno si possono ammirare un pregevole altare cinquecentesco, un affresco del 1479 in cui è rappresentato, probabilmente, il "Martirio" di S.Simonino da Trento, iconografia rarissima nel Vicentino e "l'Ultima Cena" attribuibile alla scuola di Carlo Cipriani.
Molto interessanti sono anche i lacerti d'affresco del presbiterio per cui sono state avanzate molte ipotesi, una delle quali accosta l'autore degli affreschi di Nanto a Michelino da Besozzo.
Di particolare interesse anche l'Acquasantiera in pietra di Nanto, in cui è scolpita una croce templare, simbolo medievale che testimonia il passaggio dei cavalieri Templari.
Portale a sud del 1492 D.C
All’interno vi sono: un’acquasantiera in pietra di Nanto, in cui è scolpita una croce templare, simbolo medievale del passaggio dei cavalieri Templari, una stele di epoca romana, degli affreschi di epoca tardo gotica riguardanti San Simonino e l’Ultima Cena.
ROCCOLO
Antico impianto di cattura degli uccelli, costruito nell’800, formato da torretta di avvistamento costruita in pietra gialla con gradinata esterna a sbalzo e alberatura a nord; gode di un bellissimo e vasto panorama che spazia dai Berici, agli Euganei, alle Alpi. Nella pianura si scorgono Padova, Abano, il castello dei Conti Grimani Sorlini (XI secolo), nelle giornate limpide gli Appennini e la Laguna veneta.
ULIVETO SPERIMENTALE
Impianto sperimentale realizzato dalla ProLoco di Nanto negli anni novanta con l’aiuto di aziende agricole locali. Ha diverse cultivar di ulivi. È indicato per sperimentazione di nuove pratiche di coltivazione, conduzione dell’oliveto e raccolta delle olive.
NUOVA PARROCCHIALE "SANTA MARIA ANNUNZIATA"
La prima pietra della nuova parrocchiale fu posta nel 1895; l'edificio, disegnato da Gerardo Marchioro e sorto dove precedentemente sorgeva la chiesetta di San Paolo, venne portato a termine nel 1900, mentre 1946 si provvide a costruire su progetto del medesimo architetto il campanile.
Alla fine del Novecento, per adeguare la chiesa alle norme postconciliari, si provvide a realizzare il nuovo altare rivolto verso l'assemblea e l'ambone.
Esterno
La facciata a salienti della chiesa, abbellita da paraste e suddivisa da una cornice marcapiano con archetti pen sili in due registri, presenta in quello inferiore il portale d'ingresso lunettato e in quello superiore il rosone; il prospetto è inoltre caratterizzato da pinnacoli.
Ad alcuni metri dalla parrocchiale sorge il campanile a pianta quadrata, che s'erge su un alto basamento a scarpa e abbellito dai simboli dei quattro Evangelisti; la cella campanaria presenta su ogni lato una bifora ed è coperta dalla guglia poggiante sul tamburo a base ottagonale.
Interno
L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali e le cui pareti sono scandite da lesene la cornice modanata; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, introdotto da una grande serliana, rialzato di cinque gradini e chiuso dall'abside.
Altare Maggiore e altare della Madonna di Antonius Anticus 1487, Ciborio di San Paolo del 1509 d. C
CAPITELLI
Realizzato in pietra gialla con all’interno una statua della Madonna del Rosario di Pompei, risalente al XV-XVI secolo
RESTI DI MURA DEL CASTELLO
Resti di mura del Castello Medievale XI secolo che si ergeva nel centro storico di Nanto, vicino all'ex asilo attuale e alla piazza Castello.
CAVE DI PIETRA GIALLA
Cave di pietra Gialla hanno fornito la pietra impiegata da Donatello per la Pietà del Santo a Padova e nelle ville venete del Palladio, attive fino agli anni ‘80 . È infatti celebre per essere stata utilizzata e dettagliatamente descritta dal Palladio nel XVI secolo.
La pietra di Nanto è una roccia sedimentaria, solo in piccola parte composta da Basalti e piccole rocce effusive e da tufo. Sono rocce del Cretaceo superiore, del Miocene e del Quaternario.
FONTANA DEL SOTO
Vecchio lavatoio posto sul limitare del bosco che conduce alle Cave (Priare) di Pietra gialla di Nanto.
LAVATOIO DELLE PRIARE
Vecchio lavatoio a tre vasche.
FONTANA COMUNALE
Posta al centro del borgo, ospita numerosi pesci di diversi colori e dimensioni sempre belli da vedere. La fonte fu spostata dalla posizione originaria nel 1947, essa è ancora visibile entrando nella galleria idraulica interna.
VILLA BARBARAN MURARO GRASSI
Una storia complessa, che rende difficile la lettura delle sue origini. Fu costruita tra la fine e la metà del XVI secolo, quando era proprietà di Giovanni Battista Bonfi; successivamente passò alla famiglia Rutili, poi ai nobili Barbaran nel 1805. Oggi il bene è della famiglia Grassi. L’edificio gode di una grande complessità costruttiva e della presenza di molti affreschi realizzati da Domenico Brusasorci da Verona, tanto che uno studio condotto da Romeo Ballardini ha identificato almeno 10 fasi di costruzione e l’esistenza di un complesso prima dell’epoca gotica, quindi addirittura nella prima parte del XII secolo . Tra le poche certezze c’è la pietra di Nanto, elemento che la distingue e caratterizza.
Affreschi di carattere mitologico
La stanza affrescata è suddivisa da un solaio, tanto che il fregio viene ora a trovarsi al piano superiore e ad altezza uomo. Sulla parete meridionale una seducente donna ignuda viene svelata da un putto. Di fronte a lei, nell'angolo opposto della parete, un giovane coronato d'alloro viene aiutato da quattro putti a spogliarsi del mantello e dell'armatura ed è invitato a raggiungere la fanciulla. Nella parete accanto si alternano figure maschili e femminili, scudi, corazze, putti intenti a sorreggere festoni e medaglioni con episodi monocromi ("Lotta di Ercole con Anteo", ad esempio). Una "Venere" nuda porta un ricco gioiello al collo e un'armilla al braccio, ed è accompagnata da Cupido.
Vincoli: L. 1089/1939
VILLA BARBARAN CAPRA TRESCARI
Risalente al XVI secolo
Il complesso è situato in posizione isolata, sulle pendici dei colli. L'edificio, protetto da un muro di recinzione, si compone di diversi volumi accostati a forma di "T", a nord si trova la barchessa. Verso strada l'edificio si appoggia a un basamento a scarpa e ha un prospetto con finestre regolari come quello verso l'interno. Elementi di pregio il caminetto e la scala a chiocciola interna.
Vincoli: L. 1089/1939
VILLA LUCCHETTA RANZOLIN PEGORARO
Risalente al XVI-XVII secolo,
Autore/i: Oliviera Antonio Francesco (ruolo: progetto)
L'edificio è articolato in diverse fabbriche disposte a "C" verso la corte che si apre a sud-est, sul retro. Il corpo padronale si sviluppa su due piani più il mezzanino. Il prospetto verso la strada è caratterizzato dal ritmo delle aperture, mentre quello prospiciente l'interno presenta una loggia con colonne ioniche su piedistalli e trabeazione.
VILLA COZZA
Risalente al XVI secolo
La casa padronale di due piani, si trova su una collina, in posizione rialzata. Il complesso è all'interno di una corte circondata da edifici di servizio, da una barchessa e da una colombara.
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